ReMusIt

Reinventing industrial Museums for a new image of Italy

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ReMusIT è un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (Prin 2022, n.2022X5KWKT, CUP Master_B53D23034050006), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale.

Il progetto si focalizza sul settore dei musei del lavoro e dell’industria, in cui rientrano anche le miniere dismesse.

In particolare, la ricerca ha per oggetto i modelli interpretativi e comunicativi di questi musei, con l’obiettivo di identificare buone pratiche per potenziarne l’impatto culturale, sociale ed economico nei territori di riferimento nell’era digitale.

Il progetto si basa su attività sinergiche di ricerca interdisciplinare, grazie alla partecipazione di esperti di museologia, storia urbana, storia economica, sociologia, geoheritage, turismo culturale, informatica e comunicazione digitale.

Casi studio

valle imperina

ex Centro Minerario di Valle Imperina
Rivamonte Agordino (BL)

L’ex centro minerario di Valle Imperina rientra nei confini amministrativi del Comune di Rivamonte Agordino e nel Parco delle Dolomiti Bellunesi, di cui segna uno dei punti di confine a nord.

Valle Imperina fu un importante sito minerario rimasto attivo per oltre cinque secoli, fino alla sua definitiva chiusura nel 1962. A oltre mezzo secolo da quella data, il sito archeo-industriale è oggetto di un complesso e ambizioso progetto restauro e riconversione per scopi sia didattico-museali sia turistico-ricettivi delle principali strutture edilizie.

museo del ferro San Bartolomeo maglio ad acqua

Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro
Brescia (BS)

Nato a Brescia nel 2005, per iniziativa della Fondazione Luigi Micheletti e della Fondazione Civiltà Bresciana, il Musil è il primo museo italiano dedicato all’industrializzazione come fenomeno che coinvolge l’intera società, rappresentato attraverso una grande varietà di materiali, organizzati concettualmente in modo unitario.

Si compone di sezioni di notevole importanza, essendo rappresentativo dei settori tipici dell’industrializzazione bresciana e lombarda (tessile e meccanica) e avendo sezioni speciali (cinema e media). Si compone di tre poli territoriali: il Museo dell’Industria e del Lavoro, a Rodengo Saiano, il Museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica, Cedegolo e il Museo del ferro di San Bartolomeo.

Carbonia Galleria di servizio di Serbariu

Museo del Carbone – Grande Miniera di Serbariu
Carbonia (SU)

Attiva dal 1937 al 1964, la miniera diede impulso alla crescita economica del Sulcis e fu una delle principali risorse energetiche in Italia tra gli anni ’30 e ’50.

Il progetto per il recupero del sito ha consentito, nel 2006, l’apertura al pubblico degli edifici e delle aree minerarie che oggi compongono il Museo del Carbone, gestito dal Centro Italiano della Cultura del Carbone – CICC

Contatti

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Impronte dei minatori della Grande Miniera di Serbariu in mostra al Museo del Carbone di Carbonia, Sud Sardegna: uno degli angoli più fotografati della sala. Infatti, il telo è in esposizione nella Sala Docce della Lampisteria dal giorno dell’inaugurazione del museo. Da allora tutti gli anziani minatori che si recano a visitare il museo lasciano le loro impronte sul telo, come testimonianza di vita.